(apparso su ICSM 05.06.01)
> Mi sembra che tu stia lasciando capire che in qualche modo la larga
> maggioranza contadina del Sud combatte' una guerra contro il suo
> interesse, in qualche modo manipolata dalla minoranza dei latifondisti.
> Se e' vero, sarebbe interessante approfondire questo aspetto.
Più o meno è quello che avevo in mente. In uno dei miei primi
interventi avevo scritto che nel libro di Luraghi non si dava risposte
a due domande fondamentali. Riporto:
> K] I due argomenti più importanti di tutti:
> - che cosa effettivamente spingeva i soldati ad arruolarsi (non le cause
> economiche della secessione, che interessavano circa l'1% dei sudisti,
> ma il motore psicologico del restante 99%)?
> - perchè mai la Confederazione è crollata come un castello di carte?
> Ovvero: perchè il 99,9% degli ex-sudisti [escludendo alcune contee
> del Missouri] dopo il '65 è pacificamente tornata a casa salutando
> le stelle e strisce, come se niente fosse successo nei precedenti
> cinque anni? Allora, devo dedurne che gli importava molto poco della
> indipendenza del Sud?
Ammetto di non conoscere una risposta esauriente. Il mio sospetto
è che il tipico soldato sudista - Johnny Reb - sia stata indotto allo
scontro da ragioni tutto sommato superficiali, e abbia presto perso
gran parte, se non tutto, del suo entusiasmo iniziale; d'altra parte,
per confermare queste tesi mi occorrerebbe una conoscenza più
approfondita del loro mondo (tipo: che cosa era ritenuto davvero
importante, socialmente parlando, dal cittadino tipo? Forse bastava
sussurrare "chi non parte è un vigliacco" per avere una valanga di
reclute? Quanto era diffusa tra il basso volgo la conoscenza reale
dello squilibrio economico tra Nord e Sud? Quale era l'atteggiamento
di questo basso volgo verso gli schiavi? Che cosa sapeva il sudista
medio del Nord? Che cosa pensava di Johnny Brown? etc...).
Mi limito ad accumulare qui alcuni passaggi tratti dai libri di Katcher:
principalmente "The Civil War Source Book", nonchè i suoi titoli nella
serie Men-at-Arms. Il testo sono parole sue, verbatim, mentre gli
intermezzi tra parentesi quadre e le note in calce sono farina del mio
sacco. Le omissioni che inframezzano il testo non alterano, per quello
che può giudicare la mia obiettività!!, il senso del discorso. La sintassi
della mia traduzione non è scorrevolissima, ma questo è un mio limite
personale. Temo anche che il testo risulti abbastanza slegato, ma
anche in questa forma rozza mi ha preso gran parte del tempo libero
di una settimana...
Non si pensi che Katcher sia anti-sudista; semmai è vero il contrario.
[cominciamo dalle motivazioni del volontario medio, NdR.]
Questo tipo di linguaggio [un discorso di Lincoln del 1858 contro la
schiavitù, NdR.] naturalmente infiammava e spaventava gli schiavisti
sudisti conservatori, così come i bianchi poveri - che erano la chiara
maggioranza - la cui superiorità sociale sui negri era una delle poche
cose che possedevano [questo discorso ritorna più avanti, NdR.]. [...]
L'eccitazione iniziale per la secessione, gli spari su Fort Sumter ed i
discorsi infuocati dei leader crearono da ambo le parti una situazione
dove i giovani letteralmente facevano a spintoni per arruolarsi. [...]
I volontari spesso si arruolavano per dimostrare la propria mascolinità
ai loro pari piuttosto che per qualche profonda fede nella loro causa.
[...] Non tutti si dimostrarono docile carne da cannone come i primi
volontari. I giornali del periodo suggerivano che le donne dovessero
rifiutare le attenzioni di chi restava a casa. [...] Presto, comunque,
neanche questi sarcasmi [#0] poterono portare nuove reclute. [...]
A Nord i premi [da $100 ad oltre $500, contro una paga annuale
di $156 per un soldato semplice, NdR.] attiravano reclute, sebbene
non necessariamente i più motivati. Un soldato del Wisconsin arruolato
nel 1864 ammise: "mi sono arruolato per il premio. Pensavo che la
guerra fosse quasi finita, e che probabilmente il mio reggimento
sarebbe stato rimandato a casa prima che lo raggiungessi. Infatti il mio
reclutatore mi disse esattamente questo, e che ci avrei guadagnato il
premio e qualche mese di paga." [...]
Entrambe le parti permettevano l'esenzione di varie
categorie [#1] dalla coscrizione;
inoltre permettevano ai coscritti di pagare una tassa
che gli avrebbe evitato il servizio, $500 al Sud e $300 al Nord. Questa
pratica condusse all'accusa di essere "una guerra dei ricchi ed una
lotta dei poveri". Infine, entrambe le parti permettevano ai coscritti
di presentare (in pratica, pagare) in loro vece un sostituto. [...]
All'inizio della guerra c'era una diffusa ostilità verso chi si opponeva
alla guerra. In molti stati nordisti,specie Ohio, Indiana e Illinois, gli
Knight of the Golden Circle appoggiavano i sudisti. [...] Ma più diffusa
era l'opposizione [#2] in larghe aree del Sud. Per esempio, la Peace
and Constitution Society fu fondata in Arkansas nel 1861 ed aveva
1.700 membri quando le autorità cercarono di soffocarla. Gli Heroes
of America fiorivano in Alabama, North Carolina, Virginia, Tennessee;
la maggior parte degli uomini del 22nd Va. Infantry erano Heroes e
disertarono alla prima opportunità. I disertori raggiungevano i civili
pro-unionisti in larghe aree [...] e se ne facevano proteggere. [...]
Alcuni nordisti erano abolizionisti, ma molti combattevano solo
per il loro paese. In effetti molti ritenevano che i neri - per quanto del
tutto innocenti - fossero responsabili per lo scoppio della guerra, e li
trattavano brutalmente. [...]
I soldati di ambo le parti partirono con un feroce odio verso il nemico.
Per i sudisti i nordisti erano codardi, stranieri, invasori, stupratori,
ladri affamati di denaro. Per i nordisti i sudisti erano degli ingrati
traditori della miglior nazione della terra, oltrechè spietati e sleali
assassini.
Dopo qualche combattimento le viste cambiavano. Il nemico, fosse
blu o grigio, mostrava gli stessi segni di coraggio virile così lodati da
tutti. Tutti i soldati appartenevano ad una stessa fratellanza esclusiva,
ed avevano più in comune con i loro nemici [#3] che con i civili della
propria parte. In effetti molti soldati unionisti protestarono contro il
trattamento che i civili sudisti riservavano a chi tornava a casa nel
1865, sentendo che i civili non erano sufficientemente riconoscenti
per i sacrifici delle loro truppe.
Questi sentimenti fraterni erano generalmente più diffusi tra i nordisti
che tra i sudisti perchè, alla lunga, i secondi non minacciavano la vita
e la proprietà dei familiari dei primi. [...] Inoltre i nordisti erano in
genere più colti, il che comportava punti di vista più liberali, e meno
religiosi, il che li rendeva più aperti verso persone di idee diverse.
Pure da entrambe le parti gli uomini avevano troppo in comune per
non potersi sentire uniti. Avevano in comune lingua, religione, storia.
[...] Gli ufficiali disapprovavano e cercavano di impedire le
fraternizzazioni, ma raramente avevano successo.
[vediamo il soldato medio in azione, NdR.]
C'erano un numero di ragioni per la carenza di uniformità [dei soldati
sudisti, NdR.] oltre ai Diritti degli Stati ed alle scelte personali, e
non possono essere tutte ascritte al governo, quanto alla poca
responsabilità nella truppa e agli ufficiali inferiori che non se ne
preoccupavano. Se gli veniva distribuito qualcosa che al momento
non sembrava necessario, gli uomini semplicemente lo gettavano via.
[...] In marcia comunemente i soldati si liberavano dei più preziosi
articoli che possedevano. Coperte, cappotti, scarpe, pane e carne,
tutto veniva gettato via. Un tale comportamento irresponsabile creava
grossi problemi a loro ed a chi li guidava. Ad esempio Lee, nella Mine
Run Campaign (tardo '63) aveva il nemico in una situazione tale da
poter ripetere le sue brillanti manovre di Chanchellorsville, ma
dovette ritirarsi perchè i suoi uomini avevavo gettato via i cappotti
e non rendevano bene nel freddo di Novembre.
Anche quando i vestiti venivano conservati, se ne aveva poca cura,
mostrando nuovamente l'incapacità degli ufficiali inferiori di pretendere
ordine e pulizia. [...] Un tale atteggiamento è sorprendente per soldati
di un esercito con una tale reputazione. Questa reputazione era però
di un esercito molto agguerrito, non di uno ben disciplinato. [...] Il tipico
confederato era fiero della propria indipendenza. [...] Una tale assenza
di disciplina non era ritenuta all'inizio un problema dalle autorità. [...]
Si racconta che il generale Wigfall, comandante quella che poi divenne
la Texas Brigade, vide un giorno una sentinella seduta su un mucchio
di scatole con il fucile appoggiato lontano [qui non tento di tradurre le
strascicatissime espressioni dialettali dello slang texano, NdR.] e gli
chiese: "Che fai qui, soldato?"
"Non molto, mi sto solo prendendo cura di questo mucchio di scatole."
"Lei sa chi sono, signore?"
"Bhè, adesso mi sembra di aver già visto la tua faccia, ma non riesco
a ricordare il tuo nome. Chi sei?"
"Sono il Generale Wigfall."
Senza alzarsi il soldato stese la mano: "Generale, piacere di conoscerti.
Io sono Jones."
Wigfall non fece nulla dopo l'incidente; probabilmente c'era poco che
avrebbe potuto fare. Gli ufficiali venivano inizialmente eletti e, benchè
fossero stati istituiti esami di competenza, la popolarità tra le truppe
era il fattore più importante per mantenere il proprio grado.
Nel dicembre 1861 un atto del Congresso sudista che incoraggiava
i ri-arruolamenti permise ai soldati di scegliere il loro nuovo reparto,
e anche l'arma di appartenenza. Soldati con ufficiali dalla disciplina
stretta in genere si trasferivano, e quegli ufficiali - lasciati senza
comando [#4] - erano persi per l'esercito. [...] L'astio contro gli ufficiali
era profondo in molti soldati. [...] Le cause di questo odio nascevano
dai sentimenti profondi del soldato tipico. Fin troppo spesso nelle
loro lettere a casa si lamentavano che i loro ufficiali "li facevano
lavorare come negri", e per i poveri contadini sudisti essere trattati
come l'unica categoria a cui si sentivano superiori - gli schiavi -
significava essere derubati di gran parte del proprio ego. Perciò il
forte spirito di indisciplina con cui reagivano agli ordini era una
importante componente del loro carattere. [#5]
La cosa incredibile è che qualcuno restasse nei ranghi. Un colonnello
aveva ottenuto una licenza premio per due suoi soldati che avevano
compiuto atti di valore. Ricorda: "Tornando a casa [dietro le linee
unioniste. Il "fronte" era del tutto permeabile in ogni suo punto, NdR.]
trovarono le case e le famiglie che avevano lasciato, con i pesci in
abbondanza ed un mercato migliore - i soldati unionisti - di quanto avessero mai
conosciuto. Pronunciarono il voto di fedeltà [all'Unione,
NdR.] e restarono lì. Le loro famiglie ne avevano bisogno. Non c'era
gloria per loro, nè medaglie. Il loro dovere era verso una causa che
non capivano; fatica, sofferenza, e rischio di morte erano tutte quello
che ricevevano. Il pericolo per loro e per le loro famiglie era grande,
la ricompensa invisibile. Chi può stupirsi che decidessero così, e chi
può condannarli? Io certo non lo faccio. La vera meraviglia e che
qualcuno rimase. Ogni mattina leggevo appelli dopo appelli di brave
persone che chiedevano di andare a casa per salvare le loro famiglia
dalla fame e dal freddo."
E a casa andarono, in un modo o nell'altro.
[ed infine vediamo dove conducono queste premesse, NdR.]
Dopo che l'ultimo colpo fu sparato, un Sud totalmente sconfitto
giaceva occupato dalle vittoriose truppe nordiste. [...] Perchè il Sud
aveva perso così decisamente? Nel 1861 comprendeva un immenso
territorio e i suoi abitanti sembravano possedere la forza ed il
coraggio sufficienti a tenere a bada una forza ben più grande di
quella che in effetti incontrarono. [...] Anche se non potevano
difendere ogni palmo della loro terra, potevano sempre adottare
tattiche di guerriglia, colpendo le linee di rifornimento nordiste in
modo tale che i nordisti, in numero insufficiente a presidiare l'intero
Sud [#6], sarebbero stati costretti ad arrendersi.
E' invece chiaro che, alla fine, la Confederazione si sciolse come
neve al sole ["blew away like a tent in the wind"]. Fin da allora i
partecipanti, ed in seguito gli storici, hanno discusso sul perchè
questo sia potuto accadere.
La prima, e ovvia, risposta fu rapidamente presentata dagli sconfitti:
erano stati semplicemente sopraffatti dalla superiorità dell'avversario.
I numeri nudi certamente sembravano convalidare questa ipotesi.
[...] Tuttavia i sudisti combatterono ad armi pari in ogni battaglia
importante. Neanche l'inferiorità economica spiega la sconfitta. [...]
Alla fine della guerra il Sud produceva, in termini agricoli ed industriali,
più di prima della guerra. [...]
Ma nella creazione degli Stati Confederati si annidavano i semi della
propria sconfitta. Per quanto i sudisti si beassero di essere una
razza totalmente diversa dagli odiati yankee, la realtà era che non lo
erano. [...] Così un reale sentimento di essere una diversa nazione
in realtà mancava nella gente sudista.
Jeff. Davis scriveva: "lo scopo del Sud è provare che ogni Stato,
sovrano entro l'Unione, si riserva il diritto di secederne qualora non la
ritenga soddisfacente" e che la secessione "illustra l'idea americana
che il governo si regga sul consenso dei governati, e che è diritto
delle genti alterarlo od abolirlo a volontà ogniqualvolta si trovi in
contrasto con i fini per i quali è stato stabilito." Sebbene per Davis
questo significasse semplicemente che gli stati ribelli avrebbero
dovuto trasferire la loro lealtà da un governo all'altro, molti leader
sudisti lo presero in parola. Ad esempio il governatore della Georgia,
Joseph Brown, vedeva il proprio stato come un alleato degli altri,
e del governo centrale, e si riteneva in diritto di ignorare [#7] ogni
legge o azione che fosse in contrasto con gli interessi della Georgia.
[...] La vera questione legale dei Diritti degli Stati, che molti sudisti
ritenevano la ragion d'essere della loro lotta, lavorava dall'interno
per distruggere la Confederazione.
Non che l'idea dei Diritti degli Stati, se pure fosse stata realizzabile,
fosse tale da infiammare la popolazione. Molti sudisti partirono
volontari semplicemente perchè lo avevano fatto i loro amici, e
perchè sentivano le loro terre minacciate da gente sconosciuta.
Erano un popolo profondamente religioso, in tutti gli aspetti della vita.
Finchè i sudisti furono benedetti da Dio con la vittoria, sostennero
il governo. Ma, dopo sconfitte su sconfitte, divenne chiaro che Dio
li aveva abbandonati. Nonostante tutte le cerimonie religiose e
preghiere di gruppo [#8], le sconfitte continuavano e, quando i soldati
chiedevano perchè si lottasse, tutto quello che si poteva dire era
per la schiavitù, un'istituzione che tutto il resto del mondo riteneva
errata. Doveva essere allora che Dio ritenesse la schiavitù un male,
e che avesse condannato la loro causa. Così, alla fine, i sudisti
accettarono la loro sconfitta con notevole calma, e senza fare
ricorso alla guerra partigiana [#9] che avrebbe potuto continuare
per altri anni.
[Ecco ora le mie note, NdR.]
[#0] Per un esempio di questi sarcasmi, cito un passaggio tratto
dall'indirizzo augurale del mio prediletto Daniel Harvey Hill alle
truppe del suo nuovo comando (il Distretto della North Carolina,
25.02.63). Un linguaggio verboso, iperbolico e retorico sembra
essere stato una caratteristica costante dell'epoca, sebbene
D.H.H. raggiunga vertici di maestria cui la mia traduzione non
ha speranza di rendere giustizia:
"Le nostre città e villaggi sono piene di giovani ed abili scansafatiche,
con la sembianza esteriore di uomini, che hanno evitato il campo di
battaglia attraverso le esenzioni. Lo scorno del gentil sesso e lo
sprezzo di tutti gli uomini d'onore non sono stati in grado di portare
nei ranghi questi codardi miscredenti, che possono ingrassare sulla
miseria del paese e riparare le loro inutili carcasse dalle pallottole
yankee; sono insensibili alla vergogna. Ma un giorno di castigo
attende questi aborti di umanità. I loro stessi discendenti malediranno
la loro memoria quando verranno additati con disprezzo con le parole
"Quello è il figlio, o il nipote, o il bisnipote, di un esente ed estorsore".
Fate il vostro pieno dovere, soldati, e lasciate questi poltroni e villani
all'esecrazione della posterità."
Forse è il caso di sottolineare che questi delicati riferimenti sono
indirizzati non a disertori, ma a uomini legalmente esenti. E' anche
da sottolineare che D.H.H. non era esattamente un rozzo barbaro,
in quanto "pochi generali delle due parti erano più eruditi di lui" come
dice il suo biografo. Come dire: "immaginate gli altri".
[#1] Una peculiarità della legge sudista sulla coscrizione era
l'esenzione automatica per chi possedesse almeno venti schiavi.
I grandissimi proprietari come Forrest o Hampton non approfittarono
di questa clausola - in realtà, tutto sembra dimostrare che questi due
si divertissero un mondo a fare i generali di cavalleria - ma non si può
dire lo stesso per tutti gli altri casi. Circa l'effetto di questa clausola
sul morale del soldato medio, sentiamo il soldato semplice Sam
Watkins, 1st Tenn. Infantry: [Questa clausola] "ci fece diventare
matti: volevamo venti negri. La proprietà degli schiavi di colpo
divenne molto preziosa, e si alzò il lamento: guerra del ricco,
lotta del povero. la gloria della guerra, la gloria del Sud, la gloria
e l'orgoglio di noi volontari non contano nulla per noi coscritti".
[#2] Non si pensi fosse un'opposizione nascosta e sotterranea. Nel
settembre '63 i soldati di una delle brigate di Longstreet, in transito
attraverso la N.C. per raggiungere Chikamauga, devastarono la
sede di uno dei giornali di Raleigh in quanto i suoi articoli erano di
tenore anti-bellicista. La popolazione civile, infuriata, pensò bene
di vendicarsi il giorno dopo devastando la sede dell'ALTRO giornale
di Raleigh, che invece era di idee pro-belliciste. Di seguito ne nacque
un vivace scambio di missive tra Jeff. Davis ed il governatore
Z.B.Vance - suo arcinemico, vedi nota #7 - in cui questi protestava
contro le devastazioni dei soldati e chiedeva a gran voce gesti
riparatori per il primo fatto, usando termini molto più teneri per il
secondo incidente - piccolo e trascurabile nonchè, sembra voler
intendere Vance, causato in ultima analisi dal comportamento
dei soldati... Questo era il governatore dello stato che fornì in
assoluto il maggior numero di combattenti all'esercito confederato,
e queste sono le sue opinioni in un momento in cui la guerra non
può certo definirsi già perduta. Immaginate due anni dopo...
[#3] Le fraternizzazioni tra truppe erano una consuetudine assai
diffusa, che nasceva anche dalla necessità di barattare i due più
importanti generi di prima necessità dal punto di vista del soldato
medio: il tabacco dei sudisti contro il caffè dei nordisti. Il nostro Sam
Watkins racconta come, nel bel mezzo della campagna di Atlanta,
un pomeriggio prese il fucile, attraversò le linee, e andò a prendere
il caffè ad un bivacco nordista. Un ufficiale unionista di passaggio
ebbe - racconta - un mezzo colpo apoplettico nel vederlo lì, ma
non riuscì a convincere né per amore né per forza i suoi soldati a
disarmare ed arrestare - contro ogni regola di cortesia e buona
creanza - il loro gradito ospite. Segue la descrizione di come si fa
a lasciare un campo nemico senza parola d'ordine ("ci si piazza ad
un crocicchio e, appena passa un ufficiale, gli si spiana contro il fucile
e gliela si chiede"). Fatta una certa tara per licenza poetica, restano
comunque molte testimonianze di stretti contatti tra nemici.
Addirittura, nell'inverno 1862-63 si tenne a Falmouth, Va., un raduno
congiunto di soldati di origine irlandese - grigi e blu - per discutere
insieme la strategia contro gli inglesi dopo la guerra, da cui nacque
poi la successiva mini-invasione Feniana del Canada nel 1866.
[#4] L'organizzazione, e riorganizzazione come nella primavera '62,
di un reggimento richiedeva che ognuna delle sue compagnie
raggiungesse un minimo di uomini (64 più lo staff) prima di essere
sanzionata. Un reggimento che non avesse raccolto almeno 640
soldati poteva essere down-gradato a battaglione, su un minor
numero di compagnie; oppure semplicemente sciolto. In questo
caso tutti gli ufficiali (fino al grado di colonnello incluso) perdevano
la loro commissione, tornavano soldati semplici, e dovevano
ricominciare la loro carriera dal basso (o, come in genere veniva
loro concesso - vedi nota #5 - si dimettevano). Poteva anche
accadere che un vecchio reggimento si riarruolasse in massa, ma
che gli fosse concesso di rieleggere tutti i suoi ufficiali, con esiti
analoghi. Per converso, un colonnello molto popolare poteva
riempire le sue compagnie fino al massimo consentito dalla legge
(125 più lo staff) scavando la terra sotto i piedi ai suoi colleghi.
In genere si cercava di mantenere le compagnie al livello nominale
di 100 uomini, ma questa era solo un'aspirazione teorica.
[#5] Esistevano anche altri motivi di contrasto. Sentiamo il solito
Sam Watkins: "Ci dissero di ri-eleggere i nostri ufficiali, ed il
paese fu sorpreso dalle nostre scelte: un coscritto non ha scelta.
E' calloso, ed indifferente a se abbia un capitano o no. Quelli che
erano i precedenti ufficiali avevano dato le dimissioni ed erano
tornati a casa, perchè erano ufficiali. Il povero soldato, un umile
coscritto, era lasciato a lamentarsi e stringere i denti. La guerra
avrebbe potuto benissimo finire lì [Aprile 1862, NdR.]. I ragazzi
erano stanchi e abbattuti. Non desideravano più la gloria. La loro
unica ambizione ora era di lasciare l'esercito in un modo o
nell'altro. Volevano entrare in cavalleria, o in artiglieria, o nel
genio, o diventare "yaller dogs" [rinuncio a tradurre "yaller", ma
è chiaro che il termine non è un complimento, NdR.]. L'ufficiale
di stato maggiore, o aiutante, o corriere, era sempre chiamato
"yaller dog" e veniva considerato un non-combattente ed un
disturbo. Il soldato tipico non perdeva mai occasione, quando
passava vicino a uno di questi, per fischiare e chiamarlo cane.
In effetti il generale Bragg aveva dovuto diffondere un ordine
minacciando punizioni per questo comportamento."
[#6] La forza dell'U.S.Army non bastava neanche - all'apice della
sua potenza - a presidiare il Nord, se è per questo. Nell'inverno
'64-'65 i sudisti avevano creato un Department of Western Kentucky
(nelle pianure tra il corso di Mississippi e Tennessee) e vi avevano
reclutato senza eccessivi problemi tre reggimenti che restarono lì,
più o meno indisturbati - benchè sempre a rispettosa distanza dai
fiumi maggiori, dominati dalle corazzate yankee - fino alla resa della
primavera successiva. Un analogo comando controllava de jure e
de facto, sull'altra sponda del Mississippi, gli angoli Sud-Est del
Missouri e Nord-Est dell'Arkansas, senza essere menomamente
disturbato dagli unionisti - pur trovandosi centinaia di chilometri
entro le loro linee. Nello stesso periodo la cavalleria confederata
di stanza nella valle dello Shenandoha aveva eseguito diversi raid
in forze in West Virginia, Maryland, ed addirittura in Pennsylvania,
senza incontrare eccessivi ostacoli. L'impatto sullo sforzo bellico
sudista di tutte queste iniziative fu minimo (non ne troverete cenno
in Luraghi) se non negativo - sottrazione di forze ai teatri principali
- ma illustra in modo chiaro che il numero dei nordisti non era
sufficiente neanche ad assicurare la sicurezza delle proprie
frontiere e dei propri cittadini. Presidiare tutto il Sud - grande non
so quante volte il Vietnam... - sarebbe stato fuori discussione.
[#7] Gli sgarbi reciproci tra Davis e Brown - e tra Davis e l'altra sua
bestia nera, il governatore della North Carolina Z.B.Vance - erano
leggendari e riempirebbero un libro. Brown arrivò fino a tentare una
pace separata del proprio stato con gli U.S.A., e non si pensi che
la grande maggioranza dei suoi elettori non lo avrebbe applaudito.
Circa Vance - ma il comportamento è tipico di ogni suo collega
governatore - oltre al già citato episodio dei giornali, sentiamo da
Katcher: "quando i laceri uomini di Lee si arresero, la N.C. aveva
92.000 uniformi nuove stipate nei suoi depositi; uniformi da distribuire
soltanto a soldati Nord Caroliniani".
[#8] Cerimonie religiose e preghiere di gruppo nell'esercito sudista
costituivano uno degli aspetti che un osservatore del nostro secolo
può trovare più curiosi. In alcuni reggimenti la frequenza al rito
domenicale era obbligatoria, e molti generali si facevano un preciso
dovere di guidare il proprio gregge nella preghiera, Jackson essendo
l'esempio più noto, ma tutt'altro che isolato. Chi avesse avuto la
balzana idea di proclamarsi non credente, o credente in una fede
"non omologata" avrebbe "trovato lungo", come si usa dire. Katcher
porta l'esempio di un colonnello ebreo mandato a comandare un
reggimento del Texas, e "convinto" dopo pochi giorni a dimettersi.
[#9] Sarà il caso di ripetere che non vi furono casi di guerriglia
post-guerra in nessun stato, ad esclusione del Missouri (ed anche lì,
solo in una ben precisa fascia territoriale) dove la lotta aveva radici
profonde ed aveva ormai assunto le tinte della faida tribale con il
confinante Kansas. Un border state come il Kentucky, dove la
guerra aveva letteralmente diviso le famiglie (vedasi i Breckinridge
ed i Crittenden, con fratelli diventati generali nei due eserciti; vedasi
la stessa First Family che portò il lutto al braccio dopo che il cognato
della moglie di Lincoln, generale sudista, era stato ucciso in battaglia)
si ricompose nella più totale tranquillità. Una buona parte dei
rappresentanti sudisti che aveva abbandonato il Congresso nel
1860 venne rieletto pochi anni dopo e si risiedette sulla sua sedia
come se nulla fosse successo, incluso lo stesso ex-vicepresidente
Stephens.
E questo è quanto. Non sono prove schiaccianti a sostegno della
mia tesi, ma mi sembrano indizi sufficienti a far sospettare che
le motivazioni del sudista tipico siano state più complesse e
sfumate di quanto generalmente riporta la storia classica.
Dovrei comprare qualche altra dozzina di libri...